Credo di aver già letto molte delle storie che Pasquale Ruggiero snocciola nella sua raccolta “I RACCONTI DEL CONTADINO” e comunque a sufficienza per potermi sbilanciare in una riflessione, prima ancora di approfondire il libro, ancor fresco di stampa. L’autore canta la civiltà contadina delle nostre terre, a cui io avevo fatto solo un piccolo accenno nel mio romanzo, narrando della vita scandita dalle stagioni e dalla terra, con ricchezza di personaggi e situazioni, realistiche e coinvolgenti. Sono storie che sanno di fieno, di animali, di frutti, fiori e prodotti di campagna; di rugiada e di essenze antiche, che fanno bene al cuore. Scorrevole e ritmata, è una lettura che renderà piacevoli le serate in famiglia, incantando i bambini e facendo splendere gli occhi di noi adulti, cheleggi tutto
Credo di aver già letto molte delle storie che Pasquale Ruggiero snocciola nella sua raccolta “I RACCONTI DEL CONTADINO” e comunque a sufficienza per potermi sbilanciare in una riflessione, prima ancora di approfondire il libro, ancor fresco di stampa. L’autore canta la civiltà contadina delle nostre terre, a cui io avevo fatto solo un piccolo accenno nel mio romanzo, narrando della vita scandita dalle stagioni e dalla terra, con ricchezza di personaggi e situazioni, realistiche e coinvolgenti. Sono storie che sanno di fieno, di animali, di frutti, fiori e prodotti di campagna; di rugiada e di essenze antiche, che fanno bene al cuore. Scorrevole e ritmata, è una lettura che renderà piacevoli le serate in famiglia, incantando i bambini e facendo splendere gli occhi di noi adulti, che abbiamo vissuto uno strascico di questa realtà bucolica, tipicamente agricola. Appaga e commuove l’amore che trasuda per le cose semplici, i sapori, i profumi, i valori, il rispetto per i luoghi che impreziosiscono il nostro territorio: i monti, la collina, il fiume di cui Pasquale rappresenta l’anima, come Guareschi per il Po. Si percepisce forte la sua ispirazione a Turgenev. Sono favole per tutti, che raccontate dai nonni ai propri nipoti troverebbero la loro massima realizzazione e potrebbero essere un trampolino per evocare ricordi, usanze, tradizioni, stili di vita passati. Un filo d’unione generazionale. La metodologia di ricerca è stata di recente rivelata dallo stesso Ruggiero: “I miei racconti sono frutto di anni di ascolto di anziani per lo più persone emarginate bisognose di comunicare raccontare la propria vita, raccontare le proprie esperienze. Finalmente abbiamo capito che questo tesoro di inestimabile valore va tutelato. A che serve per un anziano essere curato e poi non lo ascolta nessuno!?” Invece di accasciarsi nell’umana rassegnazione e godersi il riposo, in quest’ultimo decennio Pasquale ha tratto forza e coraggio dalla sua particolare condizione per ribellarsi all’oblio, raccogliendo tutto un patrimonio di preziose informazioni che senza di lui sarebbero andate irrimediabilmente perse. In fondo, qui a Sarno e nell’Agro, siamo tutti figli o nipoti di contadini e Pasquale Ruggiero ci fornisce infiniti motivi per esserne orgogliosi. Avvocato Giuseppe Strianese
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